Incontro con il teologo biblista fra Alberto Maggi osm del Centro Studi Biblici “G. Vannucci” Montefano
“Conferenza di fra Alberto della comunità dei Servi di Maria – Montefano, ma non riviste dallo stesso. Pertanto si chiede al lettore di tenerne conto, cogliendo il messaggio che viene comunicato, al di là delle forme e delle modalità con le quali esso è stato trasmesso. In una trascrizione non è possibile infatti rendere il tono della voce, la gestualità, le espressioni di colui che parla, inoltre alcune espressioni possono essere facilmente fraintese da chi trascrive il testo. Registrazione e trasposizione da audio-registrazione compiuta da Silvio rivista e impaginata da amici di Montefano, si tenga anche presente che la punteggiatura è stata posizionata ad orecchio; i punti in cui la registrazione è incomprensibile sono indicati così: (???).”
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Buona sera; grazie a tutti e grazie a Nino c’è voluta la sua pazienza; son venuto perché mi vergognavo di dirgli ancora una volta di no ma ha insistito che ha rotto, praticamente, ha rotto così tanto che non gli potevo dire ancora una volta di no! quindi sono veramente riconoscente a lui per la pazienza che ha avuto perché non si è scoraggiato e sono felice di essere qui con voi e tra l’altro quando mi ha detto il tema non posso dir di no ad un cavallo da battaglia: <La rivoluzione di Gesù>, ma quale Gesù? vediamo questa sera e lo faremo leggendo alcuni brani del vangelo, ma chi era Gesù? e perché ha fatto quella fine? Allora vediamo un po’ con i dati che abbiamo chi era Gesù! 1 Anzitutto Gesù non era un pio giudeo, cioè una persona osservante delle leggi, dei riti del suo tempo, non era nemmeno un riformatore come si attendeva a quel tempo, venuto a purificare la religione, purificare il Tempio, questa era l’aspettativa dell’epoca. Gesù e questo è stato il crimine che lo ha portato poi alla sua morte; prima parlavo con Nino della nostra attività, io sono 42 anni che praticamente tutti i giorni studio i vangeli e ogni volta mi faccio una domanda, un interrogativo: come ha fatto Gesù a campare così tanto? Non mi meraviglio che sia stato ammazzato, mi meraviglio che sia riuscito a sopravvivere tanto e lo faceva perché si dava alla latitanza. Quando vedeva un pericolo da una parte scappava dall’altra parte, non per vigliaccheria ma perché prima doveva organizzare un piccolo gruppo capace di portare avanti il suo programma. Gesù ha osato l’inosabile e per questo è stato ammazzato. Gesù non è venuto a purificare il Tempio. Attenti quando leggiamo nei vangeli i titoli, che non fanno parte del testo ma sono opera dei traduttori o degli editori, normalmente e lo vedremo questa sera l’episodio si chiama “purificazione del Tempio oppure cacciata dei mercanti del Tempio” nè l’uno nè l’altro. Gesù non è venuto a purificare il Tempio, purificare significa eliminare la stortura, lo sporco, per riportarlo alla sua funzione originaria, Gesù è venuto a eliminare il Tempio ma non ha toccato un problema teologico, che ai sommi sacerdoti non gliene poteva fregare di meno, è andato a toccare il tasto nevralgico dell’economia dell’Istituzione Religiosa. Gesù non è stato neanche un profeta, inviato da Dio. Chi sono i profeti? Uomini carismatici che all’interno dell’Istituzione Religiosa ne auspicavano il cambiamento, la trasformazione, un miglioramento, Gesù ha tentato ed è riuscito a fare quello che nessun profeta o riformatore religioso aveva tentato o era riuscito a fare prima di Lui, perché? Gesù che è l’Uomo/Dio almeno per noi credenti, crediamo questo, non si è mosso nell’ambito del sacro, ma ne è uscito, ha sradicato le radici della religione e ne ha mostrato il marcio. Quello che gli uomini credevano permettesse la comunione con Dio, Gesù lo ha denunciato come quello che in realtà lo impediva ecco perché lo hanno ammazzato. E Gesù, e questo sia chiaro, non è morto perché questa fosse la volontà di Dio ma per l’interesse e la convenienza della casta sacerdotale al potere che messa in pericolo da questo agitatore che veniva a denunciare il marcio della religione ha preferito eliminarlo. Tutto questo farà parte dei brani che cercheremo di vedere. Gesù ha fatto una fine, secondo i vangeli, veramente tremenda, è morto abbandonato dalla famiglia, tradito dai suoi discepoli, ridicolizzato dai romani, basta 2 pensare al processo farsa che gli hanno fatto, deriso dalle autorità religiose ed è stato inchiodato al patibolo dei maledetti da Dio. Se leggiamo il vangelo quello che emerge di Gesù è veramente desolante, per le autorità religiose Gesù è matto, ha un demonio che non significa essere indemoniato ma significa essere pazzo. Per gli scribi che come vedremo erano le massime autorità religiose, Gesù è un bestemmiatore quindi merita la pena di morte. Per i sommi sacerdoti e per i farisei è un impostore, anche per la folla che lo seguiva dicono che è uno che inganna la gente, e Gesù è riuscito a deludere perfino Giovanni Battista. Giovanni Battista lo aveva riconosciuto come Messia, ormai Giovanni Battista è in carcere, eppure quando sente parlare delle azioni di Gesù gli manda un ultimatum che ha tutto il sapore di una scomunica; sei tu quello che doveva venire o ne dobbiamo aspettare un altro? Ma come? Io ho annunziato un Messia che ha in mano la scure ogni albero che non porta frutto lo taglia e lo brucia, questa è l’immagine del Dio della religione, il Dio che punisce, il Dio che castiga, e Gesù dice: ma va! Se un albero non porta frutto io lo zappetto attorno, lo concimo, aspetto uno, due, tre anni; quindi è un Dio completamente diverso da quello che Giovanni Battista aveva annunciato e perfino i suoi discepoli e nel vangelo di Giovanni c’è scritto che da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con Lui. Quindi ha deluso anche i suoi discepoli, dalla gente era conosciuto come un mangione e un beone, un ghiottone, e ha fatto la fine dei maledetti da Dio. Com’è stato possibile questo? Questa sera nel tempo limitato che abbiamo diamo una scorsa al vangelo più antico, che è il vangelo di Marco, che in maniera molto più rude e vivace degli altri evangelisti perché per motivi di convenienza, per motivi di relazione pacifica, hanno dovuto un po’ attenuare o smorzare certe frasi, certi insegnamenti di Gesù, certe sue posizioni, il vangelo di Marco, no! è l’unico vangelo in cui chiaramente si ha l’accusa di pazzia da parte di Gesù e il tentativo di rapimento da parte del clan famigliare; madre compresa. Questo nella Chiesa primitiva creava sconcerto, ma come la Madonna …? La Madonna credeva che il figlio era diventato matto ed è andata a rapirlo; oppure una frase che adesso vedremo nella quale l’evangelista commenta: <… dichiarava puri tutti gli alimenti…> ma se dichiara puri tutti gli alimenti è in contraddizione con la bibbia la parola di Dio, il libro del Levitico dove c’è un intero capitolo di alimenti puri o no! Allora andiamo nel vangelo di Marco e fin dall’inizio dal primo incontro o meglio il primo scontro che c’è tra Gesù e l’Istituzione. Gesù e l’Istituzione Religiosa non si sopportano, l’uno esige l’eliminazione dell’altro, perché? 3 Per comprendere che cos’è l’Istituzione Religiosa, gli uomini della religione, sono quelli che inventano come raggiungere Dio e come si raggiunge Dio? Attraverso l’osservanza delle leggi, la pratica dei riti, l’osservanza di quanto comandato. Quindi nell’Istituzione Religiosa viene insegnato come andare verso Dio, ma questo di fatto causa che molti non ci riescono a seguirlo e molti addirittura rimangono fuori, Gesù che è Dio ha fatto l’incontrario Lui non è venuto a portare gli uomini verso Dio, ma Dio verso gli uomini. Gli uomini verso Dio li si portano attraverso una dottrina ma la dottrina nel momento stesso che è emanata è già vecchia, deve essere poi tradotta, interpretata, e non tutti la possono accogliere. Gesù non è venuto a insegnare agli uomini una nuova dottrina, ma è venuto a portare Dio agli uomini e come si porta Dio agli uomini? Attraverso la tenerezza, attraverso l’amore e l’amore, una carezza non a bisogno di essere tradotta o interpretata una carezza la capiscono tutti. Allora fin dal primo momento l’evangelista ci dice che ogni qualvolta Gesù si trova ad avere che fare con l’istituzione religiosa è una situazione di conflitto. Leggiamo già nel primo capitolo, quindi all’inizio del vangelo di Marco 1,21 che Gesù va a Cafarnao questa città di frontiera, di sabato, nella sinagoga, e l’evangelista dice: …si mise ad insegnare. Gesù ogni volta che partecipa al rito sinagogale o nel Tempio non partecipa al culto che Lui non riconosce, perché il culto è quello che l’uomo deve fare verso Dio invece Lui è venuto a proporre quello che Dio fa verso gli uomini, ma Gesù si mise ad insegnare e cosa insegna? L’esatto contrario di quello che veniva insegnato nella sinagoga. Nella sinagoga veniva insegnata la dottrina tradizionale, quella tratta dalla sacra Scrittura, ed era tutta una serie di obblighi, di osservanze e soprattutto una minaccia continua dell’azione divina, un Dio che era pronto a premiare i pochi buoni ma a castigare i malvagi. Il messaggio di Gesù su questo smonta le radici stesse dell’impianto della religione. Come si fa a sottomettere le persone e far sì che obbediscano a delle leggi strampalate, a delle leggi che non hanno ne capo ne coda, attraverso la paura? la religione si impone attraverso il terrorismo religioso. Pensate noi cattolici e adesso per fortuna ci stiamo un po’ sollevando ma generazioni e generazioni hanno creduto all’inferno, ma vi rendete conto? Una condanna eterna, per tutta l’eternità. Oggi che la civiltà è avanzata si comprende che una condanna per tutta la vita, l’ergastolo è anche troppo perché altrimenti non è più una pena rieducativa ma diventa una vendetta, eppure a Dio abbiamo attribuito quello che nessuna persona disumana sulla terra può fare, una pena per tutta l’eternità, perché questo? Perché bisogna mettere paura alle persone. Perché 4 non puoi proporre il vangelo a persone che sono obbligate a viverlo, ma li devi sottomettere attraverso il terrorismo religioso e la formula del terrorismo religioso era il castigo da parte di Dio. Quindi l’insegnamento che veniva fatto nella sinagoga era che Dio premia i buoni ma castiga i malvagi. Arriva Gesù dice: è falso, non è vero, Dio non premia i buoni ma neanche castiga i malvagi e Gesù non lo fa con argomenti teologici difficili, filosofici, ma con argomenti che tutti potevano comprendere e diceva: avete visto oggi che giornata di sole? Guardate che giornata? Cosa fa il sole? Illumina e riscalda tutti quanti, non è che illumina le persone per bene e quelle là non le illumina, e se domani dovesse piovere cosa fa la pioggia? Bagna soltanto l’orticello della persona pia, devota? La pioggia bagna tutti quanti, buoni e cattivi e così è Dio! Dio è amore e si rivolge a tutti poi sta alle persone accoglierlo o no. Quindi Dio non premia e non castiga le persone. Scrive l’evangelista; …erano stupiti del suo insegnamento, non si era mai sentito dire? Ma come ci hanno insegnato che bisogna obbedire a Dio, che se non obbediamo commettiamo peccato, che c’è tutta una serie di azioni che ci rendono in peccato e che se pecchiamo meritiamo i suoi castighi. Ve lo ricordate prima del Concilio Vaticano quando ci si andava a confessare no che non ci si vada più, certo c’è ancora chi ci va, quando veniva imposta quell’orrenda orazione dal titolo “atto di dolore”; ma ve lo ricordate? Dove c’era scritto: perché ho meritato i vostri castighi; era una bestemmia meritate i vostri castighi? Vedete se dico queste cose è importante perché accennava Nino ad una situazione di malattia che ho vissuto e ho toccato con mano quanto un insegnamento religioso o spirituale errato possa incidere negativamente oggi nella vita delle persone. Quando sopraggiunge il male, un male improvviso quasi tutte le persone sopraggiunge l’interrogativo <che cosa ho fatto per meritare questo, il Signore mi ha castigato>, perché ce l’abbiamo nel DNA questa idea di un Dio che castiga e questa è una bestemmia; Dio non castiga, Dio è amore sta alle persone accogliere o no quest’amore. Allora Gesù si mise ad insegnare ed erano stupiti da suo insegnamento perché insegnava loro come uno che ha autorità e avere autorità significa avere il mandato da parte di Dio e non come gli scribi. Chi sono gli scribi? Gli scribi erano laici che dopo un intero percorso che durava tutta la vita, all’età ormai veneranda per quel tempo di 40 anni ricevevano attraverso l’imposizione delle mani la trasmissione dello spirito di Mosè e da quel momento erano gli unici interpreti della parola di Dio. Avevano una importanza straordinaria, addirittura quando c’era un conflitto tra la sentenza di uno scriba e un versetto della bibbia bisognava credere allo scriba, 5 perché erano gli interpreti ufficiali e autentici della Scrittura ed erano gli unici ad avere il mandato divino. La gente appena sente parlare Gesù dice: oh! questo sì che ha il mandato divino non i nostri scribi. Ebbene appena c’è questa reazione allora l’uomo che era nella sinagoga posseduto da uno spirito impuro si mise a gridare; ecco l’effetto della sinagoga, ecco frequentare i luoghi religiosi!!. I luoghi religiosi sono a rischio, sono pericolosi, è il luogo dove c’è lo spirito impuro; cos’è lo spirito impuro? Spirito è una forza, quando questa forza viene da Dio si chiama “santo; Spirito Santo”, non soltanto per la sua qualità ma per la sua attività di santificare la persona che viene allontanata dal male e vive nel bene; quando viene da realtà contrarie a Dio si chiama “impura” perché ti trattiene nel buio, ti trattiene nelle tenebre e ti impedisce di scorgere la vita, la luce che Dio emana. Quello che l’evangelista sta denunciando è tremendo, attenzione questo personaggio che rappresenta gli altri presenti nella sinagoga ha lo spirito impuro perché ha dato adesione acritica all’insegnamento degli scribi. L’insegnamento degli scribi non solo non permetteva la comunione con Dio, ma era quello che lo impediva. Allora questo non ne può più si mise a gridare: che centri con noi Gesù nazareno sei venuto a rovinarci? Com’è possibile che questa persona singola parli al plurale? E perché dice sei venuto a rovinarci? Chi è che Gesù sta rovinando? Gesù con il suo insegnamento sta rovinando la reputazione degli scribi, allora chi è questa persona con lo spirito impuro? È la persona che da sempre ha creduto ciecamente a quanto gli veniva insegnato, appena sente Gesù con qualcosa di diverso che lo turba come un terremoto prende le difese di chi gli ha insegnato la religione. Sei venuto a rovinarci?: io so chi tu sei: il Santo di Dio; Gesù lo sgridò: taci, esci da quest’uomo e lo spirito immondo straziandolo e gridando forte uscì da lui. Perché straziandolo? Perché, e molte persone lo hanno sperimentato, è uno strazio arrivare ad un certo punto della propria esistenza dover riconoscere che quello che ci avevano insegnato nella religione non solo non veniva da Dio ma addirittura gli era contrario, è uno strazio, qualcosa di lacerante, ci si sente ingannati, ma come? Che cosa ci hanno insegnato? Cosa ci hanno fatto credere? Quindi l’evangelista riflette l’esperienza di queste persone e la conclusione: tutti furono presi da timore tanto che si chiedevano a vicenda: che è mai questo? Una dottrina nuova; per nuova l’evangelista adopera un termine greco che non indica nuovo aggiunto nel tempo, ma di una qualità che sostituisce tutto il resto; insegnata con autorità. Quindi la gente ha riconosciuto nell’insegnamento di Gesù l’autorità che gli veniva da Dio. Quindi la prima volta che Gesù è entrato nella sinagoga subito c’è stato lo 6 scontro con gli scribi, la seconda volta addirittura cercheranno di ammazzarlo perché Gesù ha curato una persona nel giorno di sabato, e la terza, oggi se avete partecipato all’Eucarestia è quella del vangelo di oggi a Nazareth nella sua patria non gli credono, perché la gente tra l’autorità di Gesù e quella degli scribi crede a quella degli scribi. Andando avanti l’evangelista mette al primo posto un episodio. E’ da tener presente che i vangeli non ci raccontano dei fatti, ma delle verità, loro non sono interessati alla storia ma alla teologia, quindi sono episodi nei quali ognuno di noi che vive la stessa situazione ci si può identificare; ebbene quest’episodio è quello del lebbroso. È un episodio importantissimo che se compreso può portare veramente tanta libertà in tante persone. Scrive l’evangelista al cap. 1 del suo vangelo Marco versetto 40) ….venne a Lui un lebbroso. Il lebbroso non era considerato un ammalato, non suscitava nessuna compassione, nessuna pietà; la lebbra era un castigo inviato da Dio, ecco che di nuovo ritorna… perché questa malattia era un castigo. Perché a quel tempo come si faceva a comprendere il perché della malattia? Allora per discolpare Dio come autore della malattia si incolpava l’uomo, l’uomo peccatore che riceve un castigo da Dio. Uno dei castighi di Dio, tremendo, era quello della lebbra. Quello dalla lebbra era veramente un castigo tremendo perché la persona lebbrosa perdeva tutto, doveva vivere fuori dai centri abitati, quindi perdeva la famiglia, il lavoro, gli amici, perdeva la dignità. ll lebbroso è anonimo. Anonimo significa che è un personaggio nel quale tutti coloro che vivono la stessa situazione ci si possono identificare, la situazione del lebbroso è drammatica, perché? La religione dice: tu sei impuro! Chi mi può salvare da questa impurità? Dio, allora vado da Dio? No! siccome sei impuro non ti puoi rivolgere a Dio. È la perfidia diabolica della religione che è capace di infliggere sofferenze tremende alle persone. Tu per la tua situazione, per la tua condizione, per la tua situazione di vita sei impuro, oggi si dice in peccato, l’unico che ti può liberare da questo peccato è Dio ma tu siccome sei impuro non ti puoi rivolgere a Dio; è la disperazione totale. Che cosa fa questo lebbroso? Venne a Lui, fa una trasgressione tremenda perché il lebbroso non poteva avvicinare le persone. Quando, e lo prescrive la bibbia, quando un lebbroso da lontano vedeva un altro individuo doveva gridare: “impuro, impuro” per allontanarsi ed ecco che questo lebbroso, ma non gli basta essere castigato da Dio? Continua a trasgredire la legge e si avvicina a Gesù e lo supplicava in ginocchio, perché non sa mica come sarà la reazione di Gesù, ha sentito parlare di Gesù, ha sentito il suo insegnamento, ha sentito la novità di un Dio che non ama gli uomini 7 per i loro meriti ma per i loro bisogni e quindi pensa chissà se questo è valido per me? E gli chiede: se vuoi, non è sicuro, quindi ci prova se vuoi, puoi guarirmi. Qual è stata la reazione di Gesù? Questo lebbroso era persona impura, Gesù è un uomo di Dio, avrebbe dovuto cacciare via, mandare via questa persona che si è avvicinata a Lui con il rischio di infettarlo, di renderlo impuro, scrive l’evangelista: Gesù mosso a compassione; la compassione è un atteggiamento divino con il quale si comunica vita a chi vita non c’è l’ha, però l’evangelista ci crea suspense; quando leggiamo i vangeli per gustarlo nella sua pienezza mettiamoci nei panni dei primi lettori, dei primi ascoltatori, perché qui l’evangelista dice: stese la mano…, stendere la mano è un azione tecnica con la quale nell’AT si indica la punizione di Dio o di Mosè sopra i peccatori e sopra i nemici. Allora uno che non sa come va a finire, Gesù stende la mano cioè lo fulmina questo lebbroso, sei peccatore castigato da Dio e continui ancora a disobbedire la legge avvicinandoti a me. Stende la mano, invece scrive l’evangelista …lo toccò e gli disse: lo voglio, guarisci. Crolla tutta la teologia lo voglio, la volontà di Dio era la guarigione, la volontà di Dio era che questa persona stesse bene, quindi Gesù non lo rimprovera, non gli rinfaccia le sue trasgressioni. Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. Che cosa ha fatto questo lebbroso per meritare la guarigione? Nulla! Ed ecco che l’evangelista ci mostra quello che sarà il filo conduttore di tutto il vangelo e che ancora vedo che si stenta da parte di noi credenti di comprendere: che Dio non dirige il suo amore a quelli che lo meritano ma a quelli che ne hanno bisogno. Se Dio distribuisce il suo amore a quanti pensano di meritarlo, quanti possono essere sicuri di meritare quest’amore? Solo pochi, ma se Dio il suo amore lo estende alle persone non perché lo meritano ma perché ne hanno bisogno, ecco quindi che tutti quanti siamo bisognosi. Qui c’è un altro pezzo della teologia che cade, perché? La religione, l’abbiamo accennato prima insegnava che l’uomo impuro deve purificarsi per essere degno di accogliere il Signore, qui succede il contrario non è vero che l’uomo deve purificarsi per accogliere il Signore ma accogliere il Signore è quello che purifica l’uomo. Lo vedremo dopo in un episodio simile dove è protagonista una donna. Quante persone alle quali la religione ha detto che sono impure, sono in peccato, non osano avvicinarsi al Signore perché pensano di commettere peccato o un sacrilegio, ecco il messaggio per loro, non è vero che occorre purificarsi per accogliere il Signore ma accogliere il Signore è quello che purifica. 8 Poi sembra che Gesù improvvisamente cambi umore, cambi carattere, perché? Lo ha toccato, lo ha guarito, … e sgridandolo severamente; perché lo ha sgridato? In caso lo doveva sgridare prima, perché lo ha sgridato? Qual è il rimprovero che Gesù ha fatto? Ma come hai fatto a credere di essere impuro, ma chi ti ha fatto credere di essere lontano da Dio, ma come hai potuto pensare una cosa del genere; ecco il rimprovero di Gesù e poi gli dice di fare una prova. Adesso guarda non dire niente a nessuno, presentati al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato. A quel tempo sotto il nome di lebbra andava qualunque malattia della pelle, ma da certe malattie si poteva guarire allora per essere riammessi nel contesto sociale bisognava andare dai sacerdoti che ti esaminava e lì, dietro il pagamento di due agnelli, si otteneva una sorta di certificato d’igiene per poter essere riammessi. Allora Gesù alla persona che ha guarito che cacciò fuori, da dove? non è detto che sia un ambiente, è l’insegnamento religioso è frequentando la sinagoga che ti hanno fatto credere del Dio che punisce, che castiga, è da lì che ti devi liberare e adesso fai la differenza io ti ho purificato guarito gratuitamente, vai dai sacerdoti. Guarda che cosa vogliono in cambio. Loro vendono l’amore di Dio e l’amore di Dio quando viene venduto si chiama prostituzione. Ma quello allontanatosi cominciò a proclamare e divulgare il fatto al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città. Il primo predicatore che abbiamo nei vangeli è una persona impura; che cos’è che predica? Cos’è che annuncia? Che non è vero che Dio castiga le persone, non è vero che Dio allontana le persone impure, ma l’amore di Dio è per tutti. Poi c’è un altro episodio e già subito la sentenza di morte per Gesù; l’episodio lo conoscete è quello del paralitico che portano a Gesù e Gesù vedendolo dice: Gesù vista la loro fede disse al paralitico; figlio ti sono rimessi i tuoi peccati. Gesù vedendo la fede dei portatori del paralitico dice al paralitico che i suoi peccati sono completamente cancellati…ma Erano seduti là alcuni scribi che pensavano in cuor loro; perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo. Bestemmia significa che è passibile di pena di morte, attenzione! Il problema non è teologico, spirituale, ma è economico, perché Gesù incomincia a infiltrare nella gente un pensiero, una teologia che se prende credito nella gente è la fine del sistema economico sul quale si reggeva l’Istituzione Religiosa. Su che cosa si reggeva l’Istituzione Religiosa? i libri della bibbia hanno tutta una serie di prescrizioni che prevedono quello che è puro e quello che è impuro e che cosa bisogna offrire al Tempio per ottenere la propria purificazione. Il perdono dei peccati a quel tempo non avveniva attraverso la modica cifra di tre pater, tre ave e 9 tra gloria ma ci voleva tre capre, due galline, o un piccione, e il Tempio viveva di queste cose. C’è il profeta Osea che ha una parola di Dio che è tremenda, dice ed è Dio stesso che parla, dice: questi sacerdoti sono avidi del peccato del mio popolo; cosa significa? È vero che dicono il peccato, non peccate; non peccate; ma in cuor loro sperano che voi pecchiate sempre di più perché più voi peccate più loro ingrassano, perché il peccato veniva perdonato attraverso una offerta di animali o offerta di denaro. Il fatto che gli scribi accusano Gesù di essere bestemmiatore non è tanto un problema teologico, ma è un problema economico, se Gesù perdona le persone senza esigere che vadano al Tempio a portare un sacrificio di penitenza, è la fine, già Gesù poi lo farà con il suo insegnamento dirà perdonate e sarete perdonati, come? Perdonate e sarete perdonati! Ma non dobbiamo andare al tempio dal sacerdote a dirgli qual è il peccato e lui ci dice qual è la penitenza? Macché! quello fa parte della religione che vi sfrutta, vi domina, perdona e sarai perdonato. Questo causa una emorragia se la gente prende sul serio l’insegnamento di Gesù è il crollo delle offerte nel tempio, basta immaginare che cosa può succedere se la gente avesse preso sul serio l’insegnamento di Gesù. Qui siamo al capitolo secondo e Gesù viene accusato di essere un bestemmiatore perché va a toccare i nervi portanti dell’Istituzione Religiosa Poi Gesù fa qualcosa che pregiudicherà il suo gruppo, dice: uscì di nuovo lungo il mare e nel passare vide Levi il figlio di Alfeo seduto al banco delle imposte, era una persona, il pubblicano, più impura che ci poteva essere. E il Signore Gesù lo chiama e gli dice di mettersi al suo seguito e cosa ha fatto? Come ringraziamento per festeggiare l’avvenimento fanno un pranzo insieme. Per comprendere la reazione negativa delle persone spirituali bisogna rifarsi all’uso di mangiare di quel tempo, si mangiava nei pranzi festivi in un grande piatto circolare dove tutti mettevano la mano. Per questo bisognava stare attenti a chi invitare, conoscete l’espressione forse oggi un po’ in fuori uso per indicare una persona per la troppa famigliarità che si prendeva una volta si diceva: hai mangiato mai nel mio piatto? Veniva da questo fatto quindi si mangiava soltanto con persone delle quali si era certi, che si era sicuri; perché se tu che sei impuro metti la mano nel piatto tutto il piatto diventa impuro e tutti quanti diventano impuri, infatti c’è questo pranzo e allora gli scribi, eccoli di nuovo gli scribi, vedete il conflitto, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani dicono ai suoi discepoli: come mai mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori? Non osano rivolgersi a Gesù perché sanno come va a finire, ma ai discepoli, insinuano il dubbio, ma che razza di Maestro 10 seguite? Non vedete che facendovi mangiare con delle persone impure vi rende tutti quanti impuri? Allora Gesù risponde: … non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti ma i peccatori. Parole che sembrano come non pronunciate da Gesù, perché questo? Perché la religione ha insegnato alle persone che erano impure, che erano in peccato, che non potevano mangiare alla mensa del Signore, perché? Perché sei in peccato. Allora Gesù anche qui non fa un ragionamento arzigogolato, filosofico, teologico, ma si rifà all’esperienza comune. Quand’è che uno chiama il medico? Quando sta male! Hai visto mai che uno che sta male dice: quando viene il medico? No! sto male non lo posso ricevere. E quand’è che lo ricevi? quando stai male; oppure se avete una persona malata in casa tornando gli dici: hai preso la medicina? No! perché sto male. E quando la prendi quando stai bene? Allora Gesù fa capire la contraddizione a questi scribi, a questi farisei, a questa teologia, che impedisce all’uomo bisognoso di accogliere il Signore nel momento del bisogno. Allora questo è un altro passo in avanti dove Gesù ci sta indicando qualcosa di importante, non è vero che l’uomo deve purificarsi per mangiare alla sua cena, ma mangiare la sua cena è quello che lo purifica. Vedete siamo appena al capitolo secondo e come già c’è un respiro, un sollievo, una boccata d’aria; ma come? mi hanno insegnato che non potevo avvicinarmi per la mia situazione, per la mia condizione, per il mio comportamento, no! non è vero non è che ti devi purificare per avvicinarti al Signore, ma avvicinati al Signore ed è quello che ti purifica. Poi c’è Gesù che trasgredisce il sabato e c’è già la decisione di ammazzarlo, ma andiamo avanti perché il tempo ci vola, e arriviamo al momento drammatico del terzo capitolo. Arrivano gli scribi, si muovono da Gerusalemme ed emettono la sentenza: attenti gente è vero che Gesù vi libera, è vero che Gesù guarisce, ma lo fa per infettarvi ancora di più perché lo fa in nome di belzebù. Ed ecco la reazione drammatica che dicevo prima e soltanto Marco nella sua crudezza riporta. Mc. 3,20) Entrò in casa e si radunò attorno a Lui molta folla, al punto che non potevano prendere per mangiare. 21)Allora i suoi [famigliari] sentito questo, uscirono per andare a prenderlo perché dicevano: è matto. Il clan famigliare di Gesù non crede che Gesù sia un bestemmiatore, lo conoscono, non credono che Gesù sia uno contro Dio, ma senz’altro è andato fuori di testa. Gesù ha trasgredito il comandamento più importante; il comandamento del sabato non era un comandamento come gli altri, i rabbini si chiedevano: qual è il comandamento più 11 importante? Quello che anche Dio osserva e qual è il comandamento che Dio osserva? Il riposo del sabato. Nel giorno di sabato erano proibiti di compiere 39 lavori, suddivisi a loro volta ognuno per altri 39 lavori, per un totale di ben 1521 azioni proibite da fare il giorno di sabato e tra queste c’era visitare gli ammalati e curare i malati; ebbene Gesù ha curato un malato in sinagoga, pubblicamente, proprio il giorno di sabato. Oh benedetto Cristo non potevi aspettare il giorno dopo che era contento lo stesso? Gesù tutte le volte che si è trovato in conflitto tra l’osservanza della legge divina e il bene concreto dell’uomo non ha avuto mai esitazioni, ha scelto sempre subito, immediatamente il bene dell’uomo. Facendo il bene dell’uomo si è certi di fare la volontà di Dio; troppo spesso per far osservare la legge di Dio si è fatto soffrire l’uomo. Quindi c’è stata questa sentenza, allora i suoi dicono è matto e lo vanno a prendere. Qui c’è un momento drammatico che l’evangelista riporta; Mc. 3,31) Giunsero sua madre e i suoi fratelli, anche la madre di Gesù; e stando fuori, lo mandarono a chiamare. Gesù è circondato da una folla e il vocabolo adoperato dall’evangelista indica che è una folla mista, cioè è tutta questa gente che era ai margini della religione, che finalmente per la prima volta in vita loro hanno sentito una carezza da parte di Dio e non le botte, hanno sentito l’amore e non i castighi, hanno sentito il perdono. Allora tutta questa gente lo segue, arriva il gruppo di Gesù e si blocca, loro sono gente con una reputazione mica volete che si mescoli con tutta questa gentaglia, allora stando fuori lo mandano a chiamare. Infatti scrive l’evangelista che 32)tutt’attorno era seduta la folla, e gli dissero: <Ecco, tua madre e i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano>. La risposta di Gesù è tremenda, proviamo ad immaginare concretamente l’episodio, c’è il gruppo il clan famigliare di Gesù che vede una folla come questa e non vogliono mescolarsi, e da fuori mandano a dire a Gesù guarda che c’è tua madre e i tuoi fratelli la fuori che ti cercano e la risposta di Gesù 33) Egli rispose loro:< chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?>. Cioè quelli la fuori? Quelli che si vergognano di me? Del matto di casa? E scrive l’evangelista: 34)E girando lo sguardo su quelli che gli stavano attorno, quindi non vede la madre, i fratelli e le sorelle che sono fuori, ma vede la gente che ha accanto, vede gli emarginati della religione, vede gli impuri, vede i miscredenti, guardando quelli Gesù dice: <Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli! E continua; 35) Chi compie la volontà di Dio costui è mio fratello, sorella e madre>. È un momento drammatico, che fare? Il clan famigliare la scelta la fa, abbandona Gesù al suo destino, la madre no! la madre, sappiamo dagli altri vangeli che compie una scelta drammatica perché si mette con le altre donne al seguito di Gesù ma a 12 quel tempo una donna al di fuori del clan famigliare non era concepibile, o meglio, erano soltanto le prostitute che lo facevano. Quindi Maria la madre di Gesù accetta di andare incontro al disonore per non abbandonare il figlio e seguirlo e diventarne la discepola. Andiamo avanti, altro episodio importante che esaminiamo ed è l’equivalente del lebbroso ma con una giunta in più, lo conoscete tutti è l’episodio della emorroissa, è una donna che da anni ha delle perdite continue di sangue e secondo il libro del Levitico è impura. La situazione è drammatica: se non è sposata nessuno la sposa, se è sposata non può avere rapporti col marito, quindi è condannata alla sterilità; la perdita del sangue significa la perdita della vita. Non c’è speranza per lei e ancora di nuovo una donna anonima, espressione di quelle persone che vivono situazioni dalle quali non c’è rimedio, situazioni che si è trovata a vivere, ebbene ha sentito anche lei parlare di Gesù però mentre il lebbroso ha avuto il coraggio di avvicinarlo, lei no! E’ impura come il lebbroso, se avvicina la persona e lo tocca pubblicamente può essere eliminata, può essere uccisa, ma soprattutto è donna, la donna nella sua condizione era considerata sempre impura, allora cosa fa? Di nascosto va dietro Gesù prende e tocca il mantello. Immediatamente appena lo tocca sente il flusso del sangue che si è guarito. Allora Gesù la cerca, Gesù cerca di individuare chi è questa donna e sentite questo fantastico insegnamento del vangelo Mc. 5,33) La donna impaurita e tremante, perché impaurita e tremante? Perché ha trasgredito, non sa mica come sarà la reazione di Gesù … ma come ti sei permessa te sozzona con quella malattia impura toccare me, rendendo impuro anche me! Quindi si aspetta un rimprovero, sapendo quello che era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34)Gesù rispose <figlia, la tratta con profonda delicatezza, poi una parola che qui non ci aspetteremo, questa donna ha commesso un sacrilegio, perché lei impura non può toccare un uomo, in quelle condizioni Ebbene quello che agli occhi della religione è un sacrilegio agli occhi di Gesù, sentite: la tua fede ti ha salvata. Fede! Ma siamo matti? Ha trasgredito la legge divina, ha trasgredito la legge di Dio e tu chiami “fede”? quello che agli occhi della religione era considerata un sacrilegio, agli occhi di Gesù è fede! Ancora una volta ritorna il motivo conduttore del vangelo, non è vero che ti devi purificare per accogliere il Signore ma accogli il Signore che è quello che ti purifica. Arriviamo all’ultimo brano possibile da fare per il tempo che abbiamo, al cap. 7 di Marco, un capitolo drammatico perché al termine di questo Gesù deve scappare 13 all’estero, ricordate all’inizio dicevo: ma come ha fatto Gesù a campare così tanto, perché quando vedeva situazioni di pericolo se la svignava, qui ne ha combinata una grossa, il cap. 7 del vangelo di Mc. e scrive l’evangelista: Mc. 7,5)…. i farisei e scribi lo interrogarono: <perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono il cibo con le mani immonde?>. Prima di mangiare bisognava compiere il rituale del lavaggio delle mani, che non era un fatto igienico, ma un fatto religioso. Era prevista la quantità d’acqua, le modalità di versarla, bisognava versarla sulla mano eliminando anelli, braccialetti; l’acqua dove scorrere dall’alto fino al polso, poi con la mano pulita si versava sull’altra ed era tutto un rituale ed era obbligatorio prima di prendere il cibo, perché? Se tu con le mani impure prendi un cibo e lo metti in bocca diventi impuro. Allora Gesù ed è importante questo vederlo nei vangeli, tutte le volte in cui ci sono dei pranzi, pensate anche la condivisione dei pani, non impone mai il lavaggio rituale delle mani, perché? Di nuovo il solito motivo, insisto fino alla noia, non è vero che ti devi purificare per mangiare il pane che è Gesù, ma mangia questo pane che è quello che ti purifica, ma questo le persone religiose non lo possono capire, e si rivoltano contro Gesù; 5) …<Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi ma prendono cibo con mani immonde?>. 6)Ed egli rispose loro: < Bene ha profetato Isaia di voi, sembra quasi che si aspettino un complimento Gesù dice: bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti; il termine “ipocrita” nella lingua greca non ha il significato morale che poi acquisterà, ipocrita era l’attore di teatro che recitava non con il suo volto, ma aveva una maschera; nella commedia del tempo ogni personaggio aveva una maschera che lo caratterizzava, c’era il buono e il malvagio, il semplice e il saggio, ognuno aveva una maschera. Allora Gesù a questi osservanti della religione gli dice che sono ipocriti e lo fa citando Isaia 29, cosa aveva scritto? <… questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me, invano essi mi rendono culto insegnando dottrine che sono precetti di uomini> quello che Gesù ci sta dicendo, attenzione guardate che nella religione ci hanno fatto credere come provenienti da Dio tante cose che non avevano nulla a che fare con Dio, nulla! Però lo fanno credere e insistono, poi arriva un certo momento, eh…ci siamo sbagliati, quindi Gesù ci invita a discernere quello che viene da Dio e quello che viene dagli uomini. Poi Gesù dice: 8)<Trascurando il comandamento di Dio osservate la tradizione degli uomini >. Hanno impiantato tutta una tradizione di rituali, di gesti, e questo ha messo in disparte il comandamento di Dio e continua Gesù: 9)… <Siete veramente 14 abili nell’eludere il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione>. E di nuovo mette il dito nella piaga, mette il dito in quello che è il vero dio della religione, cioè il denaro, l’interesse, la convenienza e Gesù fa quest’esempio; 10)Mosè disse: Onora tuo padre e tua madre; onorare il padre e la madre non ha il significato proprio del rispettare i genitori, non è questo. A quel tempo non esistevano mica le pensioni allora era obbligo del primogenito maschio mantenere dignitosamente i propri genitori anziani; mantenerli decorosamente significava onorarli, invece facendoli stare nei disagi, nella povertà era disonorarli. Onora tuo padre e tua madre e chi maledice il padre o la madre sia messo a morte. Maledice non nel senso che li manda a quel paese, ma chi li fa stare nella miseria, ed ecco Gesù 11) Voi invece dicendo, se uno dichiara al padre o alla madre è “korbàn” cioè offerta sacra 12)quello che ti sarebbe dovuto da me non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, 13)annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato. E di cose simili ne fate molte. Cosa avevano fatto questa gentaglia in nome di Dio? Questi scribi e farisei avvicinavano le persone e magari gli chiedevano: come sta babbo? Eh sta benino! Campa eh! E mamma? Anche mamma sta bene; certo mantenerli costa! Guarda se tu una parte di quello che pensi che dovrà servire per mantenerli, una piccola parte la offri al Tempio, tradotto: nelle nostre tasche, da quel momento non hai più l’obbligo di mantenere i tuoi genitori …e capirai? È un cambio favorevole, figuratevi andavano a toccare l’egoismo delle persone. Quindi se io do una offerta al Tempio non devo più mantenere babbo e mamma? No! sei a posto. È più importante l’amore a Dio o l’amore al prossimo? L’amore a Dio, quindi onora Dio e disonora i tuoi genitori. Allora Gesù mette il dito sulla piaga dicendo: annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi e di cose simili ne fate molte. Per interesse la casta sacerdotale al potere ha annullato la parola di Dio, ma qui adesso Gesù esagera, al termine di quello che dirà dovrà scappare via. 14)Chiamata di nuovo la folla, l’argomento è troppo importante perché rimanga così, allora Gesù chiama la gente perché tutti lo devono sapere; …< ascoltatemi tutti e intendete bene! 15)Non c’è nulla fuori dell’uomo che entrando in lui possa contaminarlo. Sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo > . Gesù sta dicendo qualcosa di nuovo, di incomprensibile, non è quello che mangi che determina il proprio rapporto con Dio, ma quello che esce. 17)Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato (attenzione) di quella parabola. Ma che parabola? Gesù non ha detto nessuna parabola, i discepoli non è che non hanno 15 capito, hanno capito, finché Gesù ha toccato le tradizioni sono d’accordo, ma qui Gesù sta toccando la parola di Dio, la bibbia, e hanno capito per questo credono che sia una parabola. 18)Allora disse loro: < Siete anche voi così privi d’intelletto?; vedete la sottomissione alla religione come può privare le persone della capacità di ragionare. Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo, dal di fuori non può contaminarlo, 19)perché non entra nel cuore, ma nel ventre e Gesù più brutale non poteva essere, e va a finire nella fogna?>. Gesù è chiaro ma non è il cibo che mangi che determina il rapporto con Dio? È quello che dal di dentro ti esce e sottolinea l’evangelista e soltanto Marco ha questo commento; Dichiarava così mondi cioè puri tutti gli alimenti. La spara grossa eh? Puri tutti gli alimenti? Ma allora la bibbia? Ma la bibbia non è parola di Dio? Non esprime la volontà di Dio? Ma nel libro del Levitico non c’è tutto un capitolo in cui si elenca quello che posso mangiare e quello che è proibito perché è impuro? Come fai a dire Gesù che tutti gli alimenti sono puri? Se Gesù dichiara puri tutti gli alimenti è sbagliato o falso quello che c’è scritto nel capitolo del libro del Levitico? Non può essere falsa la parola di Dio? Può essere sbagliata la bibbia? Perché attenzione se incominciamo a dire: beh questo è sbagliato, questo è falso, togli questo, togli quest’altro c’è rischio che crolli tutto, quindi Gesù veramente l’ha detta grossa. Per Gesù quelle prescrizioni contenute nel libro del Levitico non hanno origine divina, sono frutto di tradizioni, di superstizioni, di tabù del popolo che sono state contrabbandate come origine divina, ma non hanno nulla a che fare con Dio. Così dichiarava puri tutti gli alimenti. Allora Gesù soggiunse e questo è importante quello che rende impuro l’uomo e dice 20)Ciò che esce dall’uomo questo sì contamina l’uomo, 21)dal di dentro infatti dal cuore dell’uomo, escono e qui c’è una serie di 12 comportamenti, nessuno dei quali riguarda la relazione con Dio. Quello che ti rende impuro, non è il rapporto che hai con Dio, ma è la relazione che hai con gli altri, e le elenca Gesù: fornicazioni cioè prostituzioni, furti, omicidi, 22)adulteri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23)Tutte queste cose vengono dal di dentro e contaminano l’uomo. Poi subito dopo dice: 24)Partito di là, andò nelle regioni di Tiro e Sidone in Libano. Quindi scappa via perché l’ha sparata grossa, ha messo un dubbio, un tarlo nelle persone: è possibile che la bibbia sia sbagliata? Allora vediamo un po’ qual è il criterio per interpretare il vangelo e l’AT. Ci sono tante espressioni specialmente nell’AT sono veramente volontà di Dio? Sono parola 16 di Dio? O sono frutto di tradizioni, attenzione perché se si prende tutto in blocco come parola di Dio è più il danno che si può fare che il bene che ne viene fuori. La Chiesa Cattolica a compiuto delle atrocità applicando alla lettera quella che credeva essere la parola di Dio ma in realtà non lo era, pensate soltanto quante migliaia, non si conosce il numero, di donne, sono state bruciate vive, arse, condannate e credute streghe, perché nella bibbia c’è scritto: <brucerai la strega che è in te>; lo dice la bibbia, la parola di Dio. Allora qual è il criterio per interpretare la bibbia. La bibbia va letta con lo stesso spirito che l’ha ispirata, l’amore del Creatore per le sue creature. Allora l’amore del Creatore per le sue creature è il criterio interpretativo. Tutto quello che nella bibbia Antico e Nuovo Testamento favorisce il bene, la libertà, la felicità dell’uomo, viene da Dio; tutto quello che lo impedisce o l’ostacola non viene da Dio. Quindi anche se c’è scritto allora bisogna avere questo criterio per saper discernere anche se è scritto, fa parte sì del tesoro culturale, della storia d’Israele, la storia della cristianità, ma non ha nulla a che fare con Dio. Allora il criterio che troviamo in questo libro, lo accenniamo soltanto, avviene nell’episodio della trasfigurazione di Gesù. Quando Gesù si manifesta con a fianco Mosè e con a fianco Elia; chi sono Mosè ed Elia? Mosè è l’autore della Legge, che ha imposto attraverso il terrorismo religioso, attraverso un bagno di sangue, ha ammazzato più ebrei Mosè per fargli osservare la Legge, che il faraone per trattenerli in Egitto; un bagno di sangue basta pensare, naturalmente non sono episodi storici, ma sono episodi che dovevano inculcare il terrore nel popolo. Conoscete tutti l’episodio quando Mosè scende dal Sinai, c’è stato un po’ troppo, 40 giorni, la gente si era un po’ stancata avevano organizzato una festa, quando Mosè scende dal Sinai e pensate che era stato 40 giorni con il Padre Eterno, se era stato col diavolo non so cosa succedeva, e ha visto questo, ha un giramento, ha rotto le tavole della Legge e ha detto: chi è con Dio venga con me e quel giorno 24 mila ebrei sono stati ammazzati. Allora vedete questo è terrorismo religioso. Mosè colui che ha imposto la Legge mediante la violenza. A fianco c’è Elia, Elia poi sarà diventato sant’uomo; ma Elia chi è? Elia è il profeta fanatico, zelante di Dio che una volta fa una gara con dei sacerdoti di Baal divinità concorrente di Dio e la vince. La gara era semplice, ha fatto due altari ci ha messo un vitello e ha detto voi pregate e se scende un fuoco dal cielo il vostro è il vero Dio. Quelli pregano, ballano etc., non succede niente, arriva Elia e non fa in tempo a pregare che brum un fuoco e il vitello è bruciato. Ha vinto, una soddisfazione, cosa fa? uomo di Dio, dice:… afferrateli che manco uno ne scampi; ha preso un 17 coltellaccio e personalmente ne ha sgozzati 450. Naturalmente ancora una volta attenzione non sono episodi storici, sono episodi con i quali si voleva inculcare il terrorismo religioso, per sottomettere. Ricordate prima dicevo attenzione ai titoletti nella bibbia, c’è nell’AT nei libri dei Re il titolo dice: i miracoli del profeta Eliseo. Uno va a leggere Eliseo, profeta, uomo di Dio anche lui, era calvo e come molti calvi era un po’ permaloso, è entrato in un villaggio e un gruppo di bambini vedendolo completamente pelato gli hanno cantato una canzoncina derisoria; ai miei tempi c’era < zucca pelata dai cento capelli…> non credo che si usa più; scrive l’autore del testo: <…Eliseo li guardò, li maledì, uscirono dal bosco due orse che sbranarono 42 di quei bambini. Questi i miracoli di Eliseo!!, quindi immaginate quando si incacchiava cosa faceva quest’uomo, lo hanno preso in giro per la calvizie, guardate 42 bambini… è il terrorismo religioso. Allora: c’è Gesù, appare Mosè, colui che ha imposto la Legge ed Elia il profeta che attraverso la violenza l’ha fatta osservare e vedendo questo Pietro tenta il golpe, dice: <…facciamo tre capanne una per te, una per Mosè, una per Elia…> Quando ci sono tre personaggi, il più importante sta sempre al centro, avete notato? Al centro non c’è mica Gesù per Pietro, ma c’è Mosè; una per te, una per Mosè cioè questo è il Messia che io voglio, un Messia che faccia osservare la legge di Mosè secondo il modello profetico di Elia. Ha il tempo di dire questo che subito scompare Mosè, scompare Elia, rimane Gesù e la parola di Dio che dice: <questo è il mio Figlio, e il verbo è all’imperativo, lui ascoltate>. Cosa significa? Che tutto quel patrimonio di ricchezza che noi chiamiamo Antico Testamento, va letto alla luce dell’insegnamento di Gesù; tutto quello che coincide, e ci sono molte parti che coincidono si accoglie, tutto quello che si distacca o addirittura gli è contrario quello non può essere assolutamente norma di comportamento all’interno della comunità cristiana perché produrre del male e non del bene. Il tempo purtroppo è volato via, vi invito a continuare la lettura personale di questo vangelo di Marco perché vedete man mano come andiamo avanti lo scontro, ricordando quello che ho detto all’inizio Gesù non è morto perché fosse la volontà di Dio ma per la convenienza della casta sacerdotale al potere. Perché Gesù è venuto a distruggere le basi stesse della religione e infatti l’ultimo gesto che farà? Gesù entra a Gerusalemme, vi siete mai chiesti ma cos’è successo, che si son fumati? Quelli che quando Gesù entra a Gerusalemme un corteo osanna al figlio di Davide. Dopo qualche ora crocifiggilo, che è successo? Attenzione osanna a chi? Al figlio di Davide, ma Gesù non è figlio di Davide, il tempo di rendersene conto non c’è n’era bisogno.. Davide era stato il grande re che attraverso la violenza, aveva le mani talmente 18 sporche di sangue che Dio gli ha impedito di costruirgli il Tempio, aveva riunito le dodici tribù e inaugurato il regno d’Israele, era questo il re che si aspettavano? Allora quando vedono Gesù osanna a chi ? A questo Messia? Quando si accorgono che Gesù non è il figlio di Davide non sanno che farsene, e quando se ne sono accorti? La prima azione che Gesù fa entrando a Gerusalemme va nel Tempio, il grande santuario, il Tempio era dove confluivano le offerte, che la gente portava verso Dio, uno dei titoli che si da a questo episodio è <La cacciata dei mercanti dal Tempio> attenzione Gesù non caccia soltanto i mercanti, cioè quelli che vendono, ma caccia anche quelli che comprano, Gesù impedisce il culto a Dio fatto attraverso le offerte. Perché il Dio di Gesù è un Dio che si offre, non un Dio al quale dobbiamo offrire, nella religione si insegna ad offrire a Dio, ma nella fede in Gesù si insegna ad accogliere quello che Dio offre all’uomo, ecco che Gesù elimina tutti quanti e dice: avete ridotto la casa del Padre mio in un covo di briganti. Che cos’è il covo dei briganti? Il luogo dove i briganti ammassavano la refurtiva; ma i briganti per ammassare la refurtiva dovevano faticare, dovevano andare per strada, tendere l’agguato, rapinare, prendere il bottino e portarlo nella caverna. Nella religione invece si era tutto pianificato, era la gente che andava al Tempio a farsi rapinare contenta di farsi rapinare e Gesù non ci vede più e lo fa in un episodio che conoscete tutti quello dell’offerta della vedova che proprio quand’è nel Tempio vede una vedova che getta tutto quello che gli restava per vivere nel tesoro del Tempio, e Gesù non ci vede più, perché la Legge prescriveva che con le offerte del Tempio bisognava mantenere le vedove. “Vedova” significa una persona che non ha un uomo che provveda a lei e invece cosa hanno fatto gli scribi? Avevano fatto il contrario, non era più il Tempio che con i suoi proventi, tantissimi, doveva mantenere i poveri e le vedove, ma erano i poveri che si dissanguavano per mantenere il Tempio. Allora Gesù di fronte a questo e visto che il suo insegnamento non riesce ad aver efficacia guardando il Tempio dice: <… di questo non deve rimanere più pietra su pietra>. Quindi l’azione di Gesù che va portata avanti è quella di un Dio che si offre e non un Dio che chiede le offerte. E qui concludiamo la nostra passeggiata nel vangelo di Marco. DOMANDA: io ho avuto simpatia per la tua visione antispiritualistica … in sostanza quello che vale sono i gesti, le azioni, compiere qualcosa verso gli altri piuttosto che un ossequio al formalismo religioso. Formalismo e ritualistica così spesso centrale in 19 molte religioni, sto pensando all’ebraismo, islamismo, alla religione ortodossa, alle funzioni del sacerdote, praticamente sostanzialmente sul ritualismo però anche nel cattolicesimo il ritualismo c’è ancora, e mi dicevi prima tu stesso ancora celebri continuamente l’Eucarestia; come si rende compatibile questa cosa, una visione della religione che è il fare verso gli altri che è bellissima, condivisibile in tutto per tutto, e comunque con la presenza forse della funzione celebrativa? ALBERTO: non c’è contraddizione: l’insegnamento del vangelo invita ad essere persone che creano e non persone che ripetono. E’importante questo, un conto è ripetere, ripetere i riti, ripetere delle formule, un conto creare quello che significa questo rito e quello che significa questa formula, un conto è amministrare tutto un rituale a delle persone sottomesse che non hanno altro che da accettarlo così sperando che finisca prima possibile, un conto coinvolgere le persone e parlavi della celebrazione? Cos’è la celebrazione Eucaristica? È lo stesso di un’orchestra; cosa c’è in un’orchestra? C’è un direttore, che ha uno spartito che non ha scritto lui, l’ha scritto un altro autore, e cosa fa il direttore? Fa si che ogni orchestrale il suo strumento lo suoni al massimo delle sue possibilità. Allora la celebrazione liturgica, la celebrazione Eucaristica ha questo significato, c’è in questo caso il prete che ha il ruolo del direttore d’orchestra, ma non ha scritto lui lo spartito, lo spartito è la Parola di Dio e deve far si che ogni persona che partecipa sviluppi il meglio di se che si senta coinvolta e non ci sia una persona che si senta passiva, che si senta sottomessa ma tutti percepiscano che quella Parola d’amore arricchisce te che ti fa fiorire forme nuove e il risultato qual è? Il risultato che si deve ottenere è che la gente al termine della celebrazione Eucaristica esca più ricca, più felice di quando è entrata. Purtroppo noi sappiamo è esperienza comune dopo certe messe si esce sbuffando, si esce rattristati, e purtroppo è una tassa che è da pagare. Ma l’Eucarestia dovrebbe essere una fioritura, una esplosione di vita dove, ripeto, nessuna persona si deve sentire umiliata, emarginata, ma tutti devono capire che questo Dio che si fa pane si fa pane per tutti. CONDUTTORE: Io in un’ora e mezzo di viaggio ho fatte tante domande, abbiamo parlato della Chiesa, dell’uomo e della donna nella Chiesa, la Chiesa del celibato, delle pene nascoste nell’Istituzione, dei suoi problemi che io non conoscevo nel dettaglio, dei suoi problemi con l’Istituzione e devo dire che in alcuni passi sono rimasto stupito …di confrontarmi con medio evo che credevo non esistesse più, anche perché tutto sommato io ti percepisco come una persona mansueta, 20 ragionevole, gioviale, piacevole, colta con cui si colloquia quindi perché innalzare dei muri da parte dell’Istituzione di cui tu sei parte e in maniera credo anche fertile? ALBERTO: adesso è cambiata l’aria, con papa Francesco è cambiata l’aria, perché? Ricordate prima cosa dicevo? L’istituzione religiosa ha la pretesa di portare gli uomini verso Dio, come si portano gli uomini verso Dio? Attraverso l’osservanza, attraverso la dottrina, ma questo cosa comporta? Che non tutti riescono ad arrivarci, alcuni rimangono indietro, altri rimangono esclusi. Cos’ha fatto papa Francesco? A fatto quello che ha fatto Gesù, non ha preteso di portare gli uomini verso Dio, ma ha portato Dio verso gli uomini, e come si porta Dio agli uomini? attraverso l’amore, allora è la teologia della carezza, una carezza è un gesto che tutti comprendono, dal nord al sud, dall’est all’ovest. Allora raccontavo prima in macchina a Nino le difficoltà che ho avuto in passato, adesso con papa Francesco va alla grande, …, perché questo messaggio d’amore di Gesù l’ho sempre proposto e vissuto per tutte le persone, senza mettere barriere perché l’abbiamo visto, non è vero che bisogna essere puri per accogliere Gesù, ma accogli Gesù che è quello che ti rende puro; non è vero che non puoi mangiare questo pane perché sei indegno, ma mangia questo pane e diventi degno, era tutto un cambiamento diverso. Allora in tanti anni non ho mai rifiutato la comunione a nessuna persona, non ho mai escluso e umiliato nessuna persona ed erano anni non facili, basta pensare soltanto due categorie i divorziati e gli omosessuali, due categorie verso le quali la dottrina della Chiesa è in enorme contraddizione e qual è questa contraddizione? Oggi è più grave il peccato di divorzio che il peccato di omicidio, perché se tu ammazzi tua moglie o tuo marito ti fai qualche annetto con un buon avvocato riesci anche a cavartela, poi quando esci ti confessi, sei perdonato e ti puoi risposare. Se hai la sventura, la disgrazia di essere divorziato non ti è più possibile, vieni considerato in peccato. Tanto è vero che il consiglio che ho sempre dato alle persone che vivevano questa situazione ammazza il tuo ex, non sei capace? fallo ammazzare, che te costa? se ci avevi pensato subito a quest’ora eri già uscito dal carcere, se ci avevi pensato la prima volta, ammazzalo e sei a posto. Allora, ridete giustamente è possibile che sia più grave divorziare che ammazzare? Un vedovo o una vedova si può risposare? I primi secoli della Chiesa no! ai vedovi non era consentito un secondo matrimonio, la legislazione era molto severa, poi la Chiesa ha compreso che si! i vedovi si possono risposare, allora che differenza c’è tra un vedovo e un divorziato? Uno ha la moglie ancora viva e l’altro c’è l’ha morto/a, per il marito è lo stesso, allora su questo la Chiesa dovrà essere capace di affrontare 21 nuove modalità perché non si possono far soffrire le persone, infliggere delle ingiustizie di dolore inaudite ed escludere dall’amore di Dio. L’altra categoria è quella delle persone omosessuali, sulla sessualità era più chiara e più comprensibile la legislazione prima del Concilio Vaticano II; prima del concilio gli omosessuali per il fatto di essere tali erano peccatori e andavano all’inferno. Molto chiaro. Con il concilio si è cercato di attenuare no! non è vero, insomma non sono peccatori perché sono omosessuali, ma sono peccatori se manifestano la loro omosessualità, cioè come dire ad una pianta puoi crescere ma non puoi fiorire, e allora? Allora l’attuale catechismo della Chiesa Cattolica, dice che l’unica soluzione che hanno gli omosessuali è quella della castità. Ma come? Noi preti, noi frati l’abbiamo scelto volontariamente il celibato e la castità e sappiamo con quante difficoltà e non sempre è facile e tu la vai ad imporre a persone che non ne hanno nessuna intenzione di vivere né celibi, né casti quindi vedete sono altri campi dove la Chiesa si dovrà evolvere; adesso con papa Francesco…; io nei 30/40 anni fa non ho mai negato la comunione a nessuna di queste persone, mai! mai! DOMANDA: Prima hai letto l’episodio del vangelo dove Gesù dice non è quello che entra che rende impuro ma quello che esce e fa l’elenco di 12 atteggiamenti, questi atteggiamenti sono atteggiamenti psicologici che uno può avere acquisito nell’infanzia sono radicati dentro di sè, per esempio l’avarizia, l’invidia, allora se queste cose ti rendono impuro ma sono dentro di te e non riesci a liberartene qual è la proposta di Gesù? lo psicologo non c’era a quei tempi. Quindi qual è il secondo passaggio? ALBERTO: Il messaggio di Gesù invita le persone a non centrarsi su se stesse, conoscete tutti nel vangelo di Giovanni la parabola di Gesù della vite e l’immagine della vite e dei tralci dice: <…un tralcio che porta frutto il Signore lo purifica, non la traduzione di una volta che hanno tradotto “lo pota”; ma lo purifica, perché porti più frutto>. Questa immagine di Gesù se compresa comporta la piena serenità, ognuno di noi ha delle impurità dentro, è stato detto che possono venire dall’educazione, dal contesto culturale in cui uno è vissuto, ha delle impurità ma non è l’individuo che se ne deve occupare, perché dal momento che tu te ne occupi non fai altro che centrarti su te stesso e quella impurità rischia di venire fuori rafforzata come alimentata dal tuo egocentrismo. Allora il Signore dice: tu indubbiamente hai delle impurità, delle imperfezioni, non prendertene cura, non occupartene, perché rischi di fare danno perché credi che 22 possono essere delle impurità cose che agli occhi del Signore non lo sono minimamente e quindi se lavori lì magari togli uno dei fili importanti che tessono la tua esistenza, allora tu impegnati a portare sempre più frutto, ad amare di più gli altri. Se in te ci sono elementi negativi, ci sono delle impurità che il Signore vede che sono un ostacolo per portare più frutto è Lui che ci pensa e questo da piena serenità è finito l’esame di coscienza, io devo pensare soltanto come accogliere quest’amore e trasmetterlo agli altri, se c’è in me qualcosa di negativo è il Padre che ci pensa ad eliminarlo se non lo elimina si vede che agli occhi suoi non è negativo. Sempre in Giovanni nella prima lettera dice : …figlio anche se il tuo cuore e il cuore indica la coscienza, ti rimprovera qualcosa ma Dio è più grande del tuo cuore; ci sono cose che per la tradizione, la morale ci hanno fatto credere come peccato, come negativo, magari agli occhi del Signore non lo sono, allora non lavorare su quello che rischi di danneggiarti, ma tu impegnati soltanto a fare della tua vita un dono d’amore per gli altri e se ci sono in te degli elementi negativi, non te, ne altre persone ma il Padre ci pensa ad eliminarle; è la serenità completa. CONDUTTORE: … quello che parlavamo in auto, cioè circa la differenza su cui non mi ero mai soffermato, fra l’impostazione evangelica, del messaggio di Cristo e le filosofie, come il buddismo, perché visto ??? mi dava l’impressione più o meno un messaggio analogo, di conversione, di benevolenza, di senso di pace invece vedo che c’è una radicale differenza tra il cristianesimo e il buddismo, vorrei che lo ripetessi anche al nostro pubblico. ALBERTO: non sono esperto di buddismo, nè di filosofia orientale ma in linea generale tutto quello che porta alla persona a centrarsi sulla propria perfezione, la propria perfezione spirituale, nei vangeli è negativo, perché se tu ti centri sulla tua perfezione spirituale normalmente le persone non si accettano per quello che sono, allora si fanno l’immagine di sè e si mettono sopra ad un piedistallo, e tutta la loro attenzione, tutta la loro energia è arrivare a raggiungere questa immagine di sè che si sono fatti, poi c’è la vita, c’è la realtà, c’è la caduta, oppure quella che si chiama peccato che ci fa sbattere il muso contro la realtà e sapete che cosa subentra? Subentra la rabbia. La rabbia per quello che avete rivelato di noi stessi, una rabbia che diventa omicida perché individuiamo negli altri gli stessi difetti, che noi non accettiamo in noi, quindi diventiamo aggressivi. Allora il vangelo ci invita a mettere da parte l’idea di perfezione spirituale; non occuparti di te stesso, della tua perfezione, della tua 23 spiritualità, occupati completamente del bene degli altri, diventa la carezza per ogni persona che incontri, ci penserà poi il Signore a far sviluppare la tua vita. C’è una dinamica con Gesù, di amore ricevuto e amore comunicato, tanto più grande è l’amore che sei capace di dare, tanto più grande è l’amore che il Signore ti comunica e questo in un crescendo senza fine che neanche quando arriverà il momento della fine biologica, della morte, riuscirà ad interrompere ma continuerà per sempre. C’è l’immagine nei vangeli sul momento della fine.. evidente quando uno si occupa del bene degli altri concretamente il valore della persona per Gesù consiste nella generosità, e tutti possiamo essere generosi, ebbene se una persona è generosa cosa diciamo? È una persona splendida, chi è una persona splendida? Una persona generosa, ebbene quando arriverà il momento, più lontano possibile, il momento della nostra fine, se siamo splendidi, se siamo generosi, emaniamo luce, ci incontreremo con quel Dio che è luce che non ci assorbirà in Lui, ma noi lo accoglieremo e dilaterà in eterno e per sempre in maniera crescente la nostra esistenza, quindi l’essere generosi, essere splendidi è una garanzia non soltanto per una serenità nel presente, ma per una pienezza crescente di vita anche nel futuro oltre la morte. DOMANDA: io intanto la volevo ringraziare per queste sue parole; volevo dire che in fondo le donne… per la religione è stato sempre un mondo di uomini, dove sul corpo delle donne è stato fatto di tutto e di più, infatti Gesù poi si è circondato di questi, degli ultimi, tra cui anche le donne. Ma prima di tutto questo mondo religioso, praticamente il mondo era quasi gestito da un mutuo aiuto cioè le donne partono già in automatico forse fonte di vita non lo so, poi di più in contatto con le creature con il mondo in dinamica in natura, prima tutte le religioni sono venute era quasi una saggezza divina.. essendo già creature del mondo io sentendo Gesù che parla di amore e di relazione mi viene anche da raffigurare forse venendo dalla scuola non so, che è stato un filo non facile ma io di Maria sono innamorata come donna perché ne ha viste di tutti i colori, una madre dove c’è stato un sentimento molto forte quindi è come se mi viene da pensare non riesco a seguirla quando mi dice un qualcosa, si! fuori, ma in realtà è come se mi venisse da dire che qualcosa mi suona in noi e già come scintilla??? ALBERTO: concludiamo con un omaggio alla donna; al tempo di Gesù le donne erano considerate gli esseri umani più lontane da Dio, ogni ebreo ogni giorno recitava tre volte una preghiera in cui ringraziava per essere maschio e non donna, 24 quindi la donna era considerata l’essere umano più lontano da Dio. Nel vangelo alle donne viene attribuito il ruolo degli angeli, dagli annunciatori cioè gli esseri più vicini a Dio; abbiamo letto il vangelo di Marco dove c’è un episodio che ancora oggi dopo tremila anni la Chiesa non riesce a digerire, vediamo adesso con papa Francesco che ci sia questo passo in avanti. Con Gesù c’è stata la piena valorizzazione del ruolo della donna, ma subito dopo la donna è stata ricacciata nel suo ruolo di subordinazione addirittura con dei fatti storici in una lettera di Paolo c’è una apostola ma gli apostoli sono soltanto uomini, maschi, questa apostola si chiama Giugna, ebbene è stato falsificato il testo ed è stato fatto diventare Giugno perché era impossibile che una donna potesse essere un’apostola. Ma c’è e concludiamo con questo un brano proprio di Marco che ancora oggi la Chiesa non riesce a digerire, non viene mai letto nel vangelo della domenica, c’è soltanto una volta ogni tre anni, nella passione di Gesù, durante il periodo pasquale, ma nella forma lunga ed è omessa esclusa dalla formula breve, quindi quando i preti normalmente per tanti motivi scelgono la forma breve, non leggono questo brano; cos’ha di sconvolgente questo brano dell’evangelista Marco? È il capitolo 14 e sta verso la fine della sua vita Mc. 14,3)Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso, mentre sta alla mensa giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di grande valore. Ruppe il vasetto di alabastro e versò l’unguento attenzione perché qui non è la donna, peccatrice che ha fatto lo stesso gesto ungendo i piedi di Gesù, non è l’azione di Maria di Betània che lo stesso ha unto i piedi di Gesù, sentite cosa scrive l’evangelista? versò l’unguento sul suo capo. Sulla testa di Gesù, sapete che cosa sta facendo questa donna? Sta facendo l’unzione sacerdotale/profetica del re, del Messia. Quando un individuo era investito nel ruolo di re o riconosciuto come Messia, il sacerdote o il profeta prendeva questo unguento e ungeva il capo, qui lo fa una donna, l’evangelista sta dicendo che nella comunità cristiana il ruolo sacerdotale/profetico è svolto da chi? Da Pietro? No! dagli altri discepoli? No! da una donna, una donna che svolge il ruolo sacerdotale/profetico e questo è troppo, infatti scrive l’evangelista: 4)Ci furono alcuni che si indignarono fra di loro; < perché tutto questo spreco di olio profumato? 5)Si poteva benissimo venderlo per più di 300 denari e darlo ai poveri!> ed erano infuriati contro di lei. Attenzione! Non è tanto il problema dello spreco, ma non possono ammettere che una donna all’interno della comunità svolga la funzione sacerdotale e profetica; e 25 26 sentite Gesù: 6)< Lasciatela stare, perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un’opera buona. 7)I poveri invece li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avrete sempre. 8)Essa ha fatto ciò che era in suo potere ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura. Attenzione alle parole di Gesù: 9)In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo sarà annunciato il vangelo si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto>. L’unica volta, l’unica che Gesù dice: che ovunque, in tutto il mondo verrà annunciato il vangelo questo lo dovete dire, l’unica volta, non viene mai detto, mai! viene nascosto, perché questo brano non c’è nel vangelo domenicale mai, perché c’è soltanto nella formula lunga che però i preti scelgono la formula breve nella lettura della passione ogni tre anni, nell’anno “B”. Quello che ha fatto questa donna venga annunciato in tutto il mondo mai fatto, allora c’è bisogno di rimboccarsi le maniche e di far valere il vangelo in ogni sua parte e vedrete ci sarà un miglioramento non soltanto per i credenti ma per tutta l’umanità che è in attesa della buona notizia. Ringrazio per la vostra accoglienza io purtroppo ho dei limiti fisici corporali come una batteria che piano, piano si scarica e quando sento che arrivo in fondo devo staccare quindi mi fermo qui. Grazie mille.